Chi soffre di attacchi di panico troverà famigliari le seguenti parole: “Mi sento morire…mi manca l’aria…il cuore batte all’impazzata…ho paura di perdere il controllo…chi non l’ha provato non può capire quanto si soffra”. L’attacco di panico è fondamentalmente la paura di aver paura, paura di perdere il controllo, morire o di impazzire.

Il Disturbo da Attacchi di Panico (DAP) è una reazione fisica dovuta a un’errata interpretazione della mente di una situazione che viene percepita come pericolosa (ansiogena, che crea ansia) anche se in realtà non è tale. Un attacco di panico inizia apparentemente in modo improvviso e in poco tempo raggiunge l’apice (picco in cui si percepisce l’ansia ai suoi livelli massimi). Le sensazioni fisiche che accompagnano spesso il DAP sono:

·      sudorazione eccessiva;

·      aumento della frequenza cardiaca;

·      tremori, torpore o formicolii;

·      difficoltà a respirare, sensazione di soffocamento;

·      dolori o fastidi al petto;

·      sensazione di svenimento;

·       vertigini;

·      disturbi addominali, nausea, mal di pancia;

·       gambe molli;

·      sensazione che la realtà esterna appaia irreale (derealizzazione) o sensazione di essere staccati dal proprio corpo (depersonalizzazione).

Per poter parlare di disturbo da attacco di panico devono manifestarsi almeno 4 dei sintomi elencati precedentemente.

Queste sensazioni in poco tempo raggiungono la massima intensità; creano un profondo disagio nell’individuo, poiché spesso si manifestano all’improvviso senza una causa precisa e individuabile. Il timore che episodi di panico si ripresentino spinge le persone ad evitare luoghi in cui si sono precedentemente manifestati i sintomi, per il timore che questi ricompaiano. La sensazione di “perdita di controllo” della situazione spinge spesso ad evitare spostamenti ritenuti “pericolosi” in quanto si ritiene con maggiore probabilità che creino ansia. In altri casi si sceglie di farsi accompagnare nelle uscite, perché la presenza di un compagno/accompagnatore garantisce una maggiore sensazione di sicurezza.

Nel trattamento del disturbo di panico la terapia cognitivo-comportamentale ha dimostrato la propria efficacia. Paziente e terapeuta sono attivi nel lavoro di comprensione del disturbo e nel progettare un obiettivo d’intervento.